PRICACY

Come già conferma lei la normativa in materia di privacy obbliga ad avere il consenso informato per utilizzare l'immagine di un individuo anche se la fotografia è catturata in un luogo pubblico come la strada. E' altrettanto vero che è "uso comune" non chiedere alcuna autorizzazione, quasi a dimostrare che questa prassi sia di fatto una regola tacitamente accettata.

E' quindi una questione abbastanza controversa e molto probabilmente un dibattito che aprirebbe a pareri personali differenti.

Noi ci limitiamo a valutare la questione più per le aggravanti o attenuanti nel non-rispettare la normativa. A questo proposito un primo aspetto da considerare è l'uso che ne viene fatto successivamente della fotografia e a chi sarà mostrata. L'eventuale divulgazione pubblica attraverso i social, in formato digitali a persone dove si perda il controllo sulle copie o in mostre aggrava la mancanza di una autorizzazione. In caso l'immagine faccia insorgere un gudagno diretto dalla sua vedntia o indiretto per pubblicità della propria immagine o arte è un ulteriore aggravio in quanto vi sarebbero anche dei diritti commerciali che verrebbero violati.

Un ulteriore aspetto è la natura della fotografia, se questa è rappresentativa di una azione o un momento capace di creare imbarazzo per l'individuo, ledere la sua immagine o peggio offendere o denigrare il soggetto rappresentato è sicuramente una fotografia non utilizzabile senza il consenso del soggetto. Ecco quindi che se fotografiamo un artista di strada mentre si esibisce probabilmente se non guadagnamo alle sue spalle dalla vendita della foto, pur contravvenendo alla normativa sulla privacy è plausibile non aspettarsi controversie, viceversa se fotografiamo un mendicante mentre chiede l'elemosina senza il suo consenso allora saremmo palesemente nel torto.